Raf

Raf

Incontrai la prima volta Franco Califano verso la fine degli anni ottanta, casualmente, nell’ascensore dell’Hotel del Casinò di Saint Vincent. Nella struttura adiacente si svolgeva uno show musicale della RAI e noi eravamo tra gli ospiti della serata. Con me c’era il produttore discografico Giancarlo Bigazzi. Loro si conoscevano e scambiammo poche parole e un saluto. In quella circostanza ricordo che aveva una aria amareggiata, probabilmente per le dure vicende giudiziarie subite negli anni precedenti e forse per questo mi sembrò garbatamente freddo, distaccato. In seguito, a conferma di quella mia prima impressione, compresi quanto realmente quelle traversie lo avessero segnato in modo profondo e indelebile. Allora non potevo lontanamente immaginare che a distanza di tanti anni sarebbe diventato un amico fraterno. Eravamo così diversi e apparentemente avevamo così poco in comune che per me era impossibile ipotizzare anche solo una frequentazione occasionale. Dopo quindici anni, sempre casualmente, lo incontrai in un ristorante vicino Cremona ma questa volta, decisamente più sorridente e caloroso, fu lui per primo ad avvicinarsi al mio tavolo per salutarmi, ci scambiammo i numeri di telefono con la promessa di ritrovarci per una cena a Roma. Era sorridente e almeno superficialmente, dava l’impressione di essere sereno, sembrava un’altra persona. Passarono ancora molti anni prima di rivederci. Questa volta non avvenne casualmente, lo invitai a casa mia a cena insieme ad altri amici che avevamo scoperto di avere in comune e, da allora per i restanti tre anni, non ricordo sia passata una settimana senza vederci o sentirci al telefono, come se fossimo stati amici da sempre.

Raf, cantante

Date

2014

Category

Testimonianze