‘Le estati di Califano’: il 6 aprile ad Ardea torna l’omaggio al Maestro

‘Le estati di Califano’: il 6 aprile ad Ardea torna l’omaggio al Maestro

Con ‘Le estati di Califano’ torna il 6 aprile alle 16, ad Ardea, l’appuntamento con la Trust Onlus Franco Califano, che rende omaggio al cantautore romano e alla sua canzone, in occasione della ricorrenza della sua scomparsa. Nella Casa Museo intitolata all’artista, impreziosita di recente, anche della dedica di Mogol, la Fondazione in collaborazione con il Comune di Ardea e l’Associazione Filarmonica di Ardea, si appresta a celebrare l’uomo e il poeta raccontandone, come di consueto il talento, il genio e la poesia.

Una giornata dedicata al ricordo di un uomo che mettendo a nudo la propria anima, con grande maestria, ha reso in versi la vastità dei sentimenti dell’animo umano. L’amore ma anche la nostalgia, la malinconia, la solitudine, la noia, l’inquietudine, il senso profondo della fine, i temi ricorrenti nelle canzoni di Califano, che guardava all’estate come il punto dal quale tutto iniziava e dal quale inesorabilmente finiva.

“Molte canzoni del maestro – spiega Antonello Mazzeo musicista e amico fraterno di Califano, presidente della Onlus – sono dedicate all’estate. Basti pensare a successi come Un’estate fa, La chiamano Estate, I giovani d’estate, Notti d’agosto. In questi come in tantissime altre composizioni l’estate è vissuta da Franco come la stagione della vita in cui tutto, pur trovando massima espressione, volge al termine.

Califano indagava senza paura nelle pieghe dell’animo umano, partendo dal proprio e con una mano tesa sempre verso la malinconia. Ringrazio tutti coloro che continuano a sostenerci in questo percorso con affetto”.

Da qualche tempo con la Onlus per raccontare il mondo poetico di Califano Tonia Bardellino (sociologa e criminologa) e Gino Saladini (autore e scrittore) e ricordano il cantautore con parole di commozione. “Califano- dichiara Tonia Bardellino- è stato quello che ha detto, scritto e cantato. È un poeta che penetra l’anima. Un poeta che attraversa “buio e luna piena” non smettendo mai di credere nell’amore. Anche se si sa “l’amore è fragile, si piega facile” specie d’estate.

“D’estate mai innamorasi perché finita, la stagione uno va di qua l’altra di la”. Così cantava Califano. Le “Sue Estati” erano bellezza, favola ma anche distacco, solitudine e noia. Sentimenti che raccontava con verità’ e coerenza. Franco aveva, forse più di tutto, il coraggio della coerenza. Sia che parlasse d’amore o di politica”.

Altro volto femminile di questa edizione la conduttrice televisiva Enrica Bonaccorti. “Quando penso a Califano- dichiara- lo penso con il sorriso. Sorrido se ripenso alla sua simpatia, alla sua ironia, alla sua bellezza e alla sua poesia. Franco era un uomo speciale ma soprattutto un grande artista”. “Califano- aggiunge Gino Saladini- è un poeta dell’estate. Le sue liriche, calde e cariche di odori e sensazioni tattili, riportano a quell’estate della vita e dell’amore che tutti vorremmo tornare vivere.

Ritengo che il lavoro svolto in questi anni dalla Fondazione, impegnata a mantener viva la memoria di un artista indimenticabile, sia un’opera culturale di altissimo livello”. Ospiti d’eccezione, inoltre, sabato 6 aprile, l’immancabile amico di sempre, l’attore Maurizio Mattioli, Tra i relatori lo scrittore Fulvio Abbate, e l’avvocato Gian Ettore Gassani.

La giornata commemorativa prenderà il via con la celebrazione della Santa Messa presso il cimitero del Comune, e proseguirà poi con l’esibizione della Filarmonica di Ardea. Il ricordo di Califano reso in musica dai commenti di Alberto Laurenti, musicista e autore, condurranno il pubblico in un viaggio emozionante nella bella canzone.